Come custodire i propri bitcoin - parte 1 di 2 - teoria semplificata
Concetti base e guida step-by-step per fare self custody dei propri bitcoin
Per rendere più digeribile questa guida, la suddividerò in due parti: in questa affronteremo, in maniera semplice e senza scendere troppo nel dettaglio, i cenni teorici utili a fare custodia dei propri bitcoin.
Nella seconda parte vedremo invece passo passo come creare un wallet Bitcoin tramite il software Sparrow Wallet.
In questi giorni, sul Bitcoin twitter e nei canali più seguiti, sempre più gente inizia a vociferare che la custodia personale di bitcoin potrebbe non essere una cosa per tutti. Parzialmente potrebbe essere vero, non tutti siamo abbastanza ferrati con la tecnologia e questo nuovo mondo delle “cryptovalute” è pieno di notizie che spesso ti fanno sentire in confusione. Ma ti darò una notizia: dipende solo e soltanto da te voler imparare. Ciò che fa la differenza è l’impegno e la volontà di voler apprendere qualche semplice concetto base che ho intenzione di spiegarti in questo articolo.
Ci focalizzeremo in maniera semplice e senza andare nei dettagli tecnici, su ciò che è realmente importante per chi ha intenzione di voler comprare bitcoin su un’exchange, concentrandoci sui concetti base di come arrivare all’obiettivo della custodia personale dei propri bitcoin, vedendo anche un esempio pratico nella seconda parte della guida. Ricorda:
Chiunque si sia approcciato a Bitcoin è partito dall’avere zero conoscenza in questo campo.
Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System
A purely peer-to-peer version of electronic cash would allow online payments to be sent directly from one party to another without going through a financial institution. Digital signatures provide part of the solution, but the main benefits are lost if a trusted third party is still required to prevent double-spending.
Satoshi Nakamoto, nel white paper con cui presentò al mondo la sua creatura, Bitcoin, lo descriveva come un protocollo per lo scambio di pagamenti direttamente peer-to-peer, da pari a pari, senza quindi passare tramite l’autorizzazione di un’istituzione finanziaria che faccia da intermediario.
I maggiori benefici sono perduti se la fiducia in un ente centralizzato, un’istituzione finanziaria, è richiesta.
Esempio lampante è ciò che è successo di recente all’exchange FTX, che ha dichiarato bancarotta, portando con sé i fondi di milioni di utenti che avevano deciso di non fare custodia dei propri bitcoin. FTX non è il primo exchange a collassare e non sarà l’ultimo, per non parlare di quelli che semplicemente sono stati hackerati e prosciugati dei fondi degli utenti.
Tutto ciò si sarebbe potuto evitare se gli utenti avessero deciso di custodire personalmente i propri bitcoin.
PRELEVARE I TUOI BITCOIN DALL’EXCHANGE
Ti riporto qui sotto un tweet di PlanB, un noto personaggio della community Bitcoin:
Quando ho letto questo tweet sono rimasto perplesso, ma effettivamente sono dubbi che possono sorgere in qualcuno alle prime armi con bitcoin. Per non dare nulla per scontato ho pensato di spiegarti qui in due righe che si può prelevare direttamente in bitcoin dall’exchange, senza prima aver venduto per euro, dollari, ecc. ecc. Non verranno prelevati quindi euro o dollari verso il nostro conto corrente, bensì proprio i bitcoin, che “andranno” in un wallet apposta. In queste 2 guide vedremo la teoria ed il come fare a crearne uno.
Se sei qui per leggere questo articolo, quindi, sai già che non troverai consigli finanziari. Questo articolo è ciò che direi a qualcuno nel caso venisse da me e mi dicesse: “Ho deciso, voglio comprare Bitcoin!!! …ma come posso fare?!? Aiutami!”.
Se conosci qualcuno che è in questa situazione, potrebbe farti comodo condividere questa guida.
Ricapitolando, non ti aiuterò a comprare Bitcoin. Per questo ci sono un sacco di tutorial sul web, che spiegano le varie piattaforme (exchange), come si fa a comprare Bitcoin e fare trading. Non ti spiegherò nulla di tutto questo né ti darò consigli finanziari.
Piuttosto, è importante che tu sappia già cosa fare nel momento immediatamente successivo all’acquisto, ovvero PRELEVARE I TUOI BITCOIN DALL’EXCHANGE sul quale hai fatto l’acquisto, per evitare di essere trascinato a fondo dal prossimo FTX di turno.
COSA SIGNIFICA POSSEDERE BITCOIN
Se nel mondo tradizionale possedere denaro vuol dire averlo sotto forma di banconote, monete o carte di credito contenute all’interno del nostro portafoglio, nel mondo di Bitcoin un portafoglio (wallet), non è la stessa cosa.
Un wallet Bitcoin non contiene i bitcoin, ma contiene invece una chiave privata, un termine relativo al mondo della crittografia che nel caso di bitcoin si riferisce ad un’insieme di caratteri apparentemente casuali, che ci danno la possibilità di MUOVERE i bitcoin. Bitcoin che, ripetiamo, non si trovano all’interno del wallet, ma si trovano sulla blockchain, ovvero, senza andare nello specifico, un registro immutabile, verificabile e distribuito su alcuni appositi hardware collegati tra di loro tramite Internet, che validano e conservano lo storico di tutte le transazioni che avvengono sul protocollo Bitcoin.
La chiave privata si chiama così perché deve rimanere tale: chi ne è in possesso, possiede i bitcoin ad essa collegati e può spenderli senza che nessuno glielo possa impedire.
Ad ogni chiave privata è associata una chiave pubblica, dalla quale si possono derivare, creare, più indirizzi, che potremo condividere liberamente con chi ci deve mandare bitcoin. Per fare un bruttissimo esempio (spero che i bitcoiners più esperti mi perdoneranno) ma abbastanza esplicativo, pensate all’indirizzo generato dalla chiave pubblica come al vostro IBAN: lo condividerete con chi volete che vi paghi, ma nessuno a parte te potrà spendere i fondi presenti all’interno del conto corrente collegato. Una particolarità è che potrete creare quanti più “IBAN” vorrete: ognuno di questi indirizzi farà capo allo stesso set di chiavi privata/pubblica, ma solo chi ha il controllo delle chiavi private potrà spendere i bitcoin collegati, grazie alla crittografia che lega la chiave pubblica a quella privata. Infatti:
è possibile generare la chiave pubblica da una chiave privata, ma è impossibile il contrario. Questo garantisce che solo il possessore della chiave privata possa muovere, spendere i bitcoin.
GENERAZIONE DELLA CHIAVE PRIVATA
Finora abbiamo capito che la chiave privata è di fondamentale importanza, ma abbiamo anche detto che è una stringa incomprensibile di caratteri e contenuta in un wallet. Come faccio a generarla?
Ci sono varie possibilità, a seconda del livello di sicurezza che si vuole raggiungere, ma un ottimo punto di partenza è quello di usare un software wallet come Sparrow Wallet. Sparrow ha tutte le caratteristiche che servono ad un nuovo bitcoiner, ma possiede anche molte funzionalità avanzate per permetterti di accrescere la tua sicurezza di custodia insieme ad esso, quando in futuro ti sentirai in confidenza di farlo.
Ma andiamo per gradi, siamo alla parte più importante della lezione di oggi. Il nostro wallet, nel nostro caso Sparrow, durante la fase di creazione di un wallet bitcoin, non farà altro che comunicarci un elenco di 24 parole. Queste parole, in gergo tecnico, si chiamano seed words, ed insieme formano la seed phrase, ovvero la frase del seed (seed=seme, dal quale per intenderci viene generato tutto il resto, a partire dalla chiave privata). Bisogna trascrivere la seed phrase accuratamente, con le parole nello stesso ordine nel quale ci vengono comunicate dal wallet.
Essendo la seed phrase ciò che genera la chiave privata, questo foglio di carta contenente queste 24 parole diventa il nostro wallet, il nostro accesso al poter gestire i nostri bitcoin. Capire questo passaggio è di vitale importanza!
Il tuo lavoro, quindi, prima ancora di aver acquistato bitcoin, sarà capire e pensare dove potresti custodire un importantissimo foglietto di carta contenente 24 parole che formano una frase apparentemente insensata
Devi pensare allo scenario peggiore che possa capitare a questo foglietto con sopra scritta la tua seed phrase: potrebbe capitare nelle mani sbagliate, ma non necessariamente quelle di un ladro, magari anche solo quelle di un tuo familiare che, vedendo un foglio con delle parole senza un apparente senso logico scritte sopra, potrebbe decidere che sia da buttare via, pensando che sia una qualche malacopia.
Oppure, potresti lasciarlo alla portata di un animale domestico che te lo riduce in brandelli… come i famosi compiti a scuola, sbranati dal cane, per la gioia della professoressa.
Stavi pensando di farci una foto col cellulare? Nulla di più sbagliato, non va MAI adottato questo stratagemma: il tuo telefono potrebbe finire nelle mani sbagliate, o venire hackerato, ed i bitcoin sarebbero perduti. Anche archiviarle in un file sul PC ha lo stesso problema, essendo il PC sempre connesso ad internet.
Insomma, questi sono semplici esempi… ma c’è la concreta necessità di pensare con estrema attenzione a tutto ciò che potrebbe succedere, senza escludere nessuna possibilità che ci possa sembrare assurda o poco probabile, prima di scegliere dove conservare questo foglietto, evitando i luoghi comuni del “tanto questo non potrebbe mai succedere…”. Analizzate sempre il caso peggiore e preparatevi di conseguenza.
Avendo la seed phrase, sarai in grado di recuperare i tuoi bitcoin nel caso in cui il PC venisse rubato o distrutto. In quel caso, foglietto di carta alla mano, non dovrai fare altro che importare un wallet già esistente, comunicando al software wallet la seed phrase precedentemente trascritta sul foglietto di carta.
Fighissimo, no? Anche spaventoso, certo, ma questo è il potere che ti da Bitcoin.
Seguirà la parte 2 di questa guida, dove realizzeremo un wallet bitcoin grazie all’uso del software Sparrow Wallet.
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